Fame, pancia e cervello

Quali sono le forze che attivano specifiche reazioni a livello del nostro cervello e ci fanno perdere il controllo? Possono essere racchiusi in: segnali, innesco ed emozioni. Il segnale cattura la nostra attenzione e ci motiva ad agire, anche inconsapevolmente. L’innesco rappresenta un piccolo assaggio dell’alimento, indipendentemente dal fatto di aver fame. Le emozioni hanno la capacità di prendere il sopravvento, perché identificano nel cibo un potere consolatorio.

Intervengono poi l’apprendimento e la memoria che giocano un ruolo chiave nel determinare il circolo vizioso mentre alcune sostanze presenti nei cibi come lo zucchero, la caffeina o i polifenoli del cacao possono indurre dipendenza.  Se quando consumiamo un determinato alimento viviamo un’esperienza positiva, questa viene appresa e memorizzata dal nostro cervello e, in un momento successivo, vedere nuovamente quel cibo scatena il desiderio irrefrenabile di mangiarlo per replicare lo stato di soddisfazione provato.

Gli stimoli non arrivano solo dal cervello; importanti studi hanno dimostrato che nella nostra “pancia” è  presente un reticolo di neuroni che trasmettono a velocità rapidissima impulsi che nascono dalla bioattività delle   molecole  che ingeriamo con il cibo che si comportano come fossero ormoni.

La terapia Pnei, individualizzata e ove possibile a base di medicine naturali e prive di effetti collaterali, è una terapia straordinariamente valida e risolutiva della fame nervosa.